Ildolore cervicale aspecifico senza correlazione patologica di lesioni e malattie quali frattura vertebrale, ernia del disco vertebrale, spondilodiscite, spondilolistesi, spondilite anchilosante, tumori ossei primitivi e secondari, infiammazioni batteriche e/o virali, ecc. (detto di qui in avanti dolore cervicale aspecifico) è definito come dolore persistente o fastidio grave al collo di durata superiore a tre mesi. Nella maggior parte dei casi, il dolore è causato da una postura errata e/o da alterazioni meccaniche e degenerative. È stato stimato che la prevalenza del dolore cervicale aspecifico cronico sia di circa il 50% negli adolescenti tra i 14 e i 19 anni ed è aumentata in modo marcato negli ultimi decenni a causa dello stile di vita occidentale moderno (compreso l’uso eccessivo dei personal computer). L’impatto sociale ed economico del dolore cervicale aspecifico è notevole.
Il dolore lombare aspecifico senza correlazione patologica di lesioni e malattie quali frattura vertebrale, ernia del disco vertebrale, spondilodiscite, spondilolistesi, spondilite anchilosante, tumori ossei primitivi e secondari, infiammazioni batteriche e/o virali, ecc. (detto di qui in avanti dolore lombare aspecifico) è comune e colpisce persone di tutte le età. È la seconda patologia più comune dell’umanità dopo il comune raffreddore ed è una delle principali cause che porta i pazienti a rivolgersi al medico. La sua prevalenza puntuale è pari al 33%, la sua prevalenza in un anno è pari al 73% e la sua prevalenza nel corso della vita supera il 70% nella maggior parte dei paesi industrializzati, con un’incidenza annuale del 15-20% negli Stati Uniti. Negli adulti fisicamente attivi che non si rivolgono al medico, l’incidenza annuale del dolore idiopatico clinicamente significativo alla parte bassa della schiena, con riduzione funzionale, è pari a circa il 10-15%. Negli ultimi anni è stato osservato, nei paesi industrializzati, un allarmante aumento della prevalenza di dolore lombare aspecifico; tale patologia colpisce sia gli uomini che le donne e tutte le fasce di età e i gruppi razziali ed etnici. Come per il dolore cervicale aspecifico, l’impatto sociale ed economico del dolore lombare aspecifico è notevole. È la principale causa di disabilità fra le persone di età inferiore a 45 anni. Il dolore lombare aspecifico acuto (che dura da tre a sei settimane) generalmente si risolve in diverse settimane, sebbene le recidive siano comuni e i sintomi lievi siano spesso presenti anni dopo l’episodio iniziale. I fattori di rischio per lo sviluppo del dolore lombare aspecifico disabilitante cronico o persistente (le definizioni sono diverse e prevedono una durata superiore ai tre mesi o ai sei mesi) comprendono stress psicologico preesistente, problemi economici, altri tipi di dolore cronico e insoddisfazione sul lavoro. La diagnosi si basa sulle caratteristiche cliniche. Dovrebbe essere valutata la diagnostica per immagini per escludere altre cause di dolore lombare (in particolare nei casi cronici) o per confermare la diagnosi di dolore lombare aspecifico, in caso di dubbio.
Gli obiettivi della gestione dei pazienti affetti da dolore cervicale e lombare aspecifico sono (i) ridurre il dolore, (ii) ripristinare la mobilità, (iii) accelerare il recupero in modo che il paziente possa riprendere il prima possibile le normali attività quotidiane, (iv) prevenire lo sviluppo di una patologia cronica recidivante e (v) ristabilire e preservare l’indipendenza fisica, economica e il comfort del paziente. La gestione dei pazienti affetti da dolore cervicale e lombare aspecifico è però resa difficoltosa dai seguenti problemi: (i) nella maggior parte dei casi il dolore alla schiena non ha cause note; (ii) è rara la presenza di una malattia sistemica di base; (iii) la maggior parte degli episodi di dolore dorsale è imprevedibile e, cosa più importante, (iv) pochi trattamenti si sono dimostrati efficaci per il dolore cervicale e lombare aspecifico. Fra questi trattamenti citiamo un riposo limitato a letto, esercizio, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e acetaminofene (Tylenol), miorilassanti e oppiacei (se l’acetaminofene o i farmaci antinfiammatori non steroidei non riducono il dolore), chiroterapia, fisioterapia e, in ultima istanza, chirurgia (nei casi di sindrome della cauda equina, infezioni, tumori e fratture che comprimono il midollo spinale, instabilità meccanica della schiena e, probabilmente, dolore intrattabile con un risultato positivo al test di sollevamento della gamba tesa e nessuna risposta alla terapia conservativa). In ogni caso, gli effetti analgesici di molti trattamenti per il dolore cervicale e lombare aspecifico sono limitati e non differiscono nelle popolazioni affette da sintomi acuti o cronici. Il trattamento con onde d’urto extracorporee è un’alternativa al trattamento conservativo che dovrebbe essere adottata prima di valutare la chirurgia.
Il dolore radicolare e pseudo-radicolare alla parte bassa della schiena sono tipi diversi di dolore che si irradia distalmente lungo le gambe. Il dolore radicolare si irradia al di sotto del ginocchio e si ritiene che origini da disturbi associati alla compressione della radice del nervo, spesso riscontrabile nei dermatomi distali sotto il ginocchio (dolore proiettato). Il dolore pseudo-radicolare, invece, non si irradia al di sotto del ginocchio e si ritiene che sia associato a disturbi prossimali locali che non interessano i nervi o le radici dei nervi. Questi disturbi comprendono disturbi dei processi articolari vertebrali, sindrome piriforme e molte altre patologie. Il dolore associato è percepito nei dermatomi prossimali nella coscia (dolore riferito, zone della testa). In molti casi di dolore pseudo-radicolare alla parte bassa della schiena è impossibile identificare la patologia di base, il che lo caratterizza come idiopatico. La distinzione tra dolore radicolare e pseudo-radicolare alla parte bassa della schiena è clinicamente rilevante per vari motivi: (i) il dolore radicolare ha sempre una componente neuropatica perché comporta danno o irritazione dei nervi periferici o delle radici dei nervi. Il dolore pseudo-radicolare può invece svilupparsi senza danno o irritazione dei nervi periferici o delle radici dei nervi, quindi potrebbe essere puramente nocicettivo. Questa distinzione è molto importante quando si valutano i risultati delle visite neurofisiologiche. (ii) Il dolore radicolare (dolore neuropatico) è prevalentemente sensibile agli antidepressivi e agli anticonvulsivanti. Il dolore pseudo-radicolare (dolore nocicettivo) è invece prevalentemente sensibile ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). La diagnosi si basa sulle caratteristiche cliniche. Dovrebbe essere valutata la diagnostica per immagini per escludere altre cause di dolore alla parte bassa della schiena o per confermare la diagnosi di dolore radicolare o pseudo-radicolare alla parte passa della schiena, in caso di dubbio. In ogni caso, va notato che le anomalie riscontrate negli esami radiologici nella colonna lombare mostrano una scarsa correlazione con i sintomi clinici. La terapia con onde d’urto extracorporee è un’alternativa molto efficace al trattamento conservativo nel dolore pseudo-radicolare alla parte bassa della schiena.
Bauermeister. In: Maier M, Gillesberger F:
Abstracts 2003 zur Muskuloskelettalen Stosswellentherapie. Kongressband des 3. Dreiländertreffens der Österreichischen, Schweizer und Deutschen Fachgesellschaften. Books on Demand, Norderstedt, 2003, pp 29-34.
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Numero di sedute di trattamento | 3 - 5 | 3 - 5 |
Intervallo tra due sedute | 1 settimana | 1 settimana |
Pressione dell’aria Evo Blue® | 2.5 - 4 bar | 3 - 4 bar |
Pressione dell’aria Power+ | 2 - 4 bar | 2 - 4 bar |
Impulsi | 500 - 1000 impulsi per punto trigger | 2000 |
Frequenza | 12Hz | 12Hz - 20Hz |
Applicatore | 15 mm o 15 mm trigger | 36mm |
Pressione sulla pelle | Da leggera a moderata | Da moderata a forte |